La parola famiglia risuona in ognuno di noi di emozioni e di significati diversi, spesso inebrianti e portatori di serenità, a volte contrastanti e contraddittori. Nei casi migliori la famiglia richiama il calore, la protezione, il luogo eterno cui rivolgersi sempre. D’altra parte tutte le fiabe ci ricordano che quando il principe e la principessa convennero a nozze, vissero poi per sempre felici e contenti.
Pertanto i significati di per sempre e di felicità ce li portiamo nell’animo e nel cuore, a nostra stessa insaputa, fin dagli albori della nostra vita e, probabilmente, fin dagli albori delle civiltà!
Certo è che quando un equilibrio familiare “salta” esso fa “saltare” un intero mondo di certezze! Agli originari significati riferibili all’amore, alla costruttività, all’impegno, al desiderio, si vengono a sostituire parole portatrici di emozioni e di significati opposti. Ci si sente soli, abbandonati, in preda a paure e a stati d’ansia insopportabili e paralizzanti.
Una crisi può insorgere all’improvviso, dopo un periodo di latenza, di cui, magari, si sono sottovalutati i segnali.
E’ una crisi di coppia? E’ un problema di salute di un membro familiare? E’ una crisi socio-economica che ha sconvolto l’equilibrio familiare? Oppure si tratta di un adolescente un po’ troppo spavaldo? Nasce un bambino e la coppia entra in crisi? I piccoli sono arrabbiati perché i genitori non li informano su ciò che sta avvenendo in famiglia? Come dire ai figli minori che mamma e papà si stanno separando? Menopausa, andropausa e climaterio mettono in crisi una coppia?
Che fare quando una crisi insorge all’improvviso?
Può essere utile pensare che, di solito, e contrariamente a ciò che raccontano le fiabe, nulla è per sempre, quindi nemmeno una crisi. Che bisogna affrontarla, entrarci dentro, comprenderla. Che bisogna farsi aiutare, se non si riesce da soli.
Nel nostro Centro abbiamo competenze psicologiche e mediche, per affrontare i problemi familiari da tanti punti di vista. Ci avvaliamo anche di consulenze legali che ci aiutano ad aiutarvi.
Non lasciate passare troppo tempo dall’insorgere di una crisi, perché rischiate di allungare significativamente anche i tempi dello stress. Rivolgetevi al nostro Centro, dove troverete la possibilità di effettuare una consultazione gratuita che vi aiuterà ad inquadrare il problema.
Per appuntamenti è possibile contattarci telefonicamente al 380/3417748 oppure inviandoci un’e-mail all’indirizzo info@centropsicologiaemedicina.it.
Che cos’è la famiglia?
Se guardiamo alle fiabe e ai messaggi pubblicitari la famiglia è mamma, papà e bambini.Se guardiamo alle famiglie che incontriamo per strada, a scuola, in vacanza, la famiglia è mamma, papà e bambini.
Se proviamo a pensare a che idea abbiamo in testa di che cos’è una famiglia, essa probabilmente è proprio mamma, papà e bambini.
Eppure, in questi ultimi anni sono cambiate così tante cose…. E’ proprio vero che la famiglia è ciò che tutti noi abbiamo in testa? E’ ancora quella dei nostri nonni?
Negli ultimi cartoni animati della Walt Disney o di altre case produttrici di fama mondiale, appaiono spesso gruppi di animali assortiti fra diverse razze, specie, età e sessi diversi, che sarebbe difficile identificare come una famiglia e, tuttavia, essi si muovono nelle vicende narrate, proprio come se fossero una famiglia: si aiutano, si assistono da un punto di vista morale e materiale reciprocamente, collaborano nelle attività, nella difesa e nel lavoro nell’interesse della “famiglia”; si impegnano a mantenere, istruire, educare i piccoli appartenenti al gruppo; gli adulti si pongono verso i piccoli con modalità di tipo genitoriale, giocano con loro e insegnano loro a rispettare gli adulti e a contribuire, in relazione alle proprie capacità e finché convivono con gli adulti di quel gruppo, al mantenimento della “famiglia”.
Cioè mettono in atto tutti quei principi che sono molto ben descritti nelle pagine dei nostri Codici.
E’ questo o qualcosa di simile, ciò che sta accadendo oggi alla storica “famiglia”?
Un po’ di storia del concetto di famiglia dalla Costituzione in poi
Nella Costituzione si dice che la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio e che il matrimonio è ordinato all’eguaglianza morale e giuridica tra i coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
Con la riforma del diritto di famiglia del 1975, sono stati apportati enormi cambiamenti al concetto di “famiglia”: questa riforma ha introdotto l’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con l’abolizione della potestà del marito, l’equiparazione tra figli legittimi e figli naturali, la legge sul divorzio e quella sull’adozione.
Si tratta di cambiamenti radicali in quanto è stata abbandonata una visione della famiglia come “istituto” a vantaggio del riconoscimento dei diritti dei singoli individui che compongono la famiglia.
I diritti del singolo hanno ricevuto una protezione sempre più ampia, a discapito dell’istituto familiare, per così dire, “tradizionale”.
Da un punto di vista “pratico” queste modifiche hanno ribaltato un equilibrio che perdurava da generazioni. Si pensi ad esempio alla legge successiva, la n. 74 del 1987, che ha modificato la disciplina del divorzio, rendendolo possibile dopo un periodo di separazione di tre anni, anziché, com’era in origine, di cinque o perfino di sette anni, in caso di opposizione dell’altro coniuge. A breve il divorzio sarà possibile con un semplice atto in Comune, senza dover ricorrere all’avvocato e, dunque, con formalità meno costose e meno tormentate.
Se pensiamo, in aggiunta a questo, alle disposizioni in materia di violenza familiare, che consentono al giudice l’allontanamento dalla casa del coniuge o del convivente responsabile, individuando come obiettivo primario la protezione della persona, la quale prevale nettamente sulle ragioni di unità del nucleo, possiamo facilmente concludere che questi cambiamenti non costringono più una famiglia a “stare insieme a tutti i costi”, come invece succedeva prima.
Che cosa hanno prodotto nella società le modifiche apportate al diritto di famiglia?
Queste novità hanno prodotto molte “semplificazioni”, soprattutto per quelle storie stagnanti che non si riusciva a risolvere in tempi brevi. D’altra parte, essendo ora le separazioni più agili, esse hanno prodotto anche svantaggi: si assiste, infatti, a situazioni molto confuse, in cui i membri della famiglia, spesso prendendo decisioni in tempi brevi, si trovano a dover fare i conti con un equilibrio che salta quasi all’improvviso, in assenza di altri punti di riferimento che li aiutino a ricostituirne uno nuovo.
Definizione di “famiglia” oggi e sua evoluzione
E’ molto difficile poter dare una definizione di “famiglia”, che sia contemporaneamente attuale, completa ed esauriente e, soprattutto, univoca.
Lo stesso legislatore non aiuta. Se pensiamo al Codice Civile vigente in effetti, pur contenendo il primo libro “Delle persone e della Famiglia”, non contiene alcuna definizione della stessa.
Noi preferiamo descrivere la famiglia, così come essa, in questi ultimi 100 anni, è andata costituendosi nei fatti, tenuto conto dell’importanza che ha avuto la normativa, rispetto al fatto di averne dettato le regole e orientato il “cammino” e di come poi, all’interno della normativa, i soggetti, appartenenti ai vari nuclei e gruppi familiari, si sono spontaneamente mossi.
La famiglia parentale e la famiglia patriarcale
In origine la famiglia era legata al concetto di gruppo di persone appartenenti ad una comune discendenza. Si parlava allora di famiglia parentale, e di famiglia patriarcale, la cui “forma” però oggi, per lo meno in Europa, sembra non essere più attuale.
La famiglia nucleare
Si passò quindi ad una concettualizzazione più centrata sull’essenza nucleare del gruppo familiare, che venne proprio denominata famiglia nucleare, la quale deve intendersi come la comunità di coloro che si
uniscono stabilmente e della loro prole, che si caratterizza per l’intenso vincolo di solidarietà che lega reciprocamente i suoi componenti e che si traduce in diritti ed obblighi di assistenza, collaborazione e mantenimento.
Ma anche questa forma familiare è oggi fortemente in crisi, in quanto il diritto e obbligo reciproco tra coniugi alla coabitazione, alla fedeltà, alla assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia; l’obbligo dei coniugi di mantenere, istruire, educare i figli; la potestà dei genitori sui figli minori; il dovere dei figli di rispettare i genitori e di contribuire, in relazione alle proprie sostanze e reddito e finché convivono con i genitori al mantenimento della famiglia, sono tutti principi che spesso restano sulle pagine dei codici e che, allatto pratico, non vengono rispettati.
La famiglia di fatto
In giurisprudenza si parla oggi di famiglia di fatto, che si presenta con i tratti essenziali di una relazione fondata sul matrimonio, ma alla base della quale non c’è la formalizzazione del rapporto di coppia. I rapporti fra i partner, pertanto, sono spontaneamente gestiti da essi, all’interno della loro coppia e della loro modalità di convivenza.
La famiglia ricomposta e la famiglia ricostituita
Noi riteniamo che il “volto” più frequente che ci capita di incontrare nel nostro lavoro, circa ciò che è oggi “famiglia” sia qualcosa che riusciamo a definire solo nei termini di famiglia ricomposta e/o famiglia ricostituita.
Fatti salvi, infatti, tutti i casi di “famiglia” i cui membri stanno insieme “per tutta la vita” e che, forse per questo, possono continuare a presentarsi come “famiglia nucleare”, la maggior parte delle famiglie ha le caratteristiche della “ricomposizione”.
Mentre, fino a 40 anni fa, in una classe di scuola primaria, il rapporto fra famiglie “separate” e “famiglie unite” era 1-2 su 25, oggi il rapporto si è quasi invertito: sono circa 7-8 su 25 le “famiglie unite”. Ma, attenzione, se andassimo a fondo, scopriremmo che, all’interno di queste 7-8 “famiglie unite” vi sono anche famiglie che non hanno il coraggio o i soldi per separarsi, oppure famiglie mono-genitoriali (magari perché un coniuge è morto o perché una madre ha volontariamente partorito un figlio come “scelta” individuale) o famiglie con figli adottivi…. Insomma ciò che noi vediamo è una gran varietà di volti di “famiglia”, le cui caratteristiche non sono valutabili in termini di “migliori o peggiori”, bensì soltanto, in termini di complessità.
La famiglia mista
La famiglia mista è rappresentata, in origine, da una coppia in cui uno dei due partner è straniero e l’altro è italiano. Le spose straniere sono quattro volte superiori allo sposo straniero. Questa tipologia di famiglia, soprattutto nei casi in cui i due componenti la coppia siano di culture molto diverse fra loro, rappresenta contemporaneamente un incontro ravvicinato di culture ma anche uno scontro. Gli esseri umani “funzionano” spesso per “compartimenti stagni”, in particolare laddove, magari per un’infanzia difficile e faticosa, entrambi i componenti la coppia o anche solo uno dei due, abbiano dovuto, poco o tanto, “chiudersi un se stessi”, per poter sopravvivere alle intemperie della vita. Nelle coppie miste, nei momenti di crisi, questa distanza culturale a volte esplode in maniera imprevista e con devastante irruenza. Se poi ci sono dei figli, il rischio di incomprensione coniugale può raggiungere livelli molto importanti. C’è poco in letteratura sui processi di crescita dei figli delle coppie miste; sappiamo però che i loro figli rischiano di subire gli effetti devastanti delle incomprensioni genitoriali.
La famiglia allargata
Si parla di famiglia allargata nel periodo post-industriale, cioè negli ultimi anni del Novecento. A seconda dei luoghi geografici, essa è più o meno diffusa ed è caratterizzata prevalentemente dal fatto che è composta per lo più da una coppia, dai genitori di uno dei due partner, dai figli e dai figli dei propri partner, in caso di secondo matrimonio.
Tale famiglia comporta vantaggi e svantaggi. Tra i vantaggi si possono considerare:
– la possibilità di dare alloggio ai figli per parecchio tempo, sia che essi studino, sia che lavorino, risparmiando le spese di altri alloggi e ottimizzando le spese domestiche
– la possibilità di potersi occupare degli anziani e, laddove essi tanto anziani non siano, di giovarsi della loro presenza perché si facciano carico di seguire i bambini quando i genitori lavorano
D’altra parte una famiglia allargata è una famiglia complessa e, pertanto, comporta anche degli svantaggi:
– una certa difficoltà a godere totalmente della propria privacy e di spazi privati che non devono essere solo di tipo “fisico” (una propria camera, un bagno) ma anche privato (amicizie, contatti extrafamiliari)
– la necessità di mantenere buoni rapporti fra coloro che condividono lo stesso tetto
– la necessità di mantenere buoni rapporti con la parentela allargata
– la necessità che tutti coloro che condividono lo stesso tetto contribuiscano al buon andamento familiare
E’ facile dunque immaginare come sia complesso, per due partner, integrare la propria coppia e i propri figli, all’interno di una struttura come questa. Ognuno dei componenti deve provvedere ad una rielaborazione del proprio modello di famiglia e delle proprie aspettative verso la vita familiare e, soprattutto, ciascuno rischia di scontrarsi con idee preconcette, frutto di tradizioni e credenze antiche, laddove le esigenze attuali di adattamento, richiedano interpretazioni nuove e più aggiornate del modello familiare.
La famiglia mista
La famiglia mista è rappresentata, in origine, da una coppia in cui uno dei due partner è straniero e l’altro è italiano. Le spose straniere sono quattro volte superiori allo sposo straniero. Questa tipologia di famiglia, soprattutto nei casi in cui i due componenti la coppia siano di culture molto diverse fra loro, rappresenta contemporaneamente un incontro ravvicinato di culture ma anche uno scontro. Gli esseri umani “funzionano” spesso per “compartimenti stagni”, in particolare laddove, magari per un’infanzia difficile e faticosa, entrambi i componenti la coppia o anche solo uno dei due, abbiano dovuto, poco o tanto, “chiudersi un se stessi”, per poter sopravvivere alle intemperie della vita. Nelle coppie miste, nei momenti di crisi, questa distanza culturale a volte esplode in maniera imprevista e con devastante irruenza. Se poi ci sono dei figli, il rischio di incomprensione coniugale può raggiungere livelli molto importanti. C’è poco in letteratura sui processi di crescita dei figli delle coppie miste; sappiamo però che i loro figli rischiano di subire gli effetti devastanti delle incomprensioni genitoriali.
La famiglia omosessuale
La famiglia omosessuale è formata da due genitori dello stesso sesso e da uno o più figli. E’, dunque, una famiglia caratterizzata dell’omogenitorialità.
Perché oggi la “famiglia” è in crisi?
Alla luce di tutto quanto detto sopra, la risposta che ci viene più spontanea è: oggi la famiglia è in crisi perché il concetto stesso di famiglia è molto complesso e perché gli equilibri che reggevano la famiglia e che sembravano certi fino a qualche decennio fa, in quanto sopravvissuti al passaggio di tante generazioni, sembrano oggi decisamente “saltati”, in assenza di esempi e punti di riferimento nuovi cui appoggiarsi.
Il nostro centro di psicologia e medicina con sede a bergamo si occupa di Sostegno alla famiglia puoi approfondire le tematiche specifiche di cui ci occupiamo cliccando sui link che rimandano alle voci specifiche
- Genitori in crisi
- Consulenza genitoriale
- Relazione di coppia
- Esempio di famiglia complessa
- Divorzio e figli minori
- Disagio adolescenziale
- Separazione e Divorzio
- Mediazione familiare
Rivolgersi al nostro Centro di Consulenza per la Famiglia per un supporto psicologico
Presso il nostro Centro di Consulenza per la Famiglia con sede a Bergamo, abbiamo molta esperienza in caso di problematiche complesse.
Se vi sentite sperduti, senza punti di riferimento, incerti sul da farsi o talmente arrabbiati da non poterne più, vi invitiamo a sospendere qualsiasi pensiero e a trattenere la rabbia.Venite a parlarne con noi! Avrete la possibilità di fare una consultazione gratuita, per incominciare ad inquadrare il problema.
Se invece preferite scriverci un’e-mail e porci il vostro quesito, anche questo è possibile sempre gratuitamente: siamo disponibili a darvi le prime indicazioni che potrebbero esservi utili, anche on line.
Per appuntamenti presso il centro di psicologia e medicina a Bergamo è possibile contattarci telefonicamente al 3803417748 oppure inviandoci un’e-mail all’indirizzo info@centropsicologiaemedicina.it.