Disortografia

La recente legge 170/2010, all’art.1, la definisce  come segue:

  1. Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
  2. La dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia possono sussistere separatamente o insieme.

Detta in parole più semplici, quando si vuole dare forma scritta a idee ed emozioni e si usa la scrittura come mezzo di comunicazione, per alcuni diventa impossibile rispettare l’ortografia delle parole.

Non funzionano o funzionano male i processi cosiddetti di transcodifica, cioè che permettono di passare da un mezzo di comunicazione ad un altro. Il bambino disortografico potrebbe avere buone capacità di comunicazione orale e non riuscire invece nella realizzazione scritta. La disortografia può essere strettamente connessa con difficoltà del linguaggio, con scarse capacità di percezione visiva e uditiva, con un’organizzazione mentale spazio-temporale non ancora sufficientemente acquisita, con un lento processo di simbolizzazione grafica, ecc.

Le difficoltà di un disortografico a scrivere correttamente, devono fare il conto, contemporaneamente, con più fattori:

  • l’uso delle regole di scrittura: un bambino disgrafico fa in genere quegli errori che gli insegnanti chiamano ortografici e che presuppongono una conoscenza e un apprendimento delle regole e che gli psicologi, invece, preferiscono chiamare errori di competenza ortografica, perché nei dislessici, non sempre queste regole, benché spiegate, sono state apprese. Tanto per chiarire, si tratta di quegli errori che hanno a che fare con l’uso della maiuscola, dell’apostrofo, con la corretta scrittura delle doppie, dei gruppi consonantici (gl, sc, gn, ecc.) o sillabici (ci, ce, chi, che, qu,cu qu, ecc.)…; un bambino non dislessico può a volte imparare in ritardo l’applicazione di queste regole o a riconoscere le eccezioni, ma prima o poi impara. Un bambino dislessico, invece, tende a sbagliare spesso, tanto più quando si trova in presenza di parole nuove o dal suono difficile.
  • la velocità della scrittura: più alta è la velocità di scrittura richiesta ad un dislessico, maggiori sono gli errori che egli produce;
  • la qualità dell’espressione scritta: la disortografia comprende anche la difficoltà che presentano certi bambini dislessici a separare le parole l’una dall’altra. Un esempio:” l’aradio” invece che “la radio”; “unautobus” invece che “un autobus”; oppure parole in cui certi gruppi consonantici o sillabici sono stati invertiti e, nel contempo sono state “dimenticate” alcune lettere, come ad esempio “lauto raguge il ciancelo”, al posto di “l’auto raggiunge il cancello” . Certi testi di questo tipo, particolarmente pieni di errori, che si presentano in una forma grafica profondamente diversa dalla forma fonologica, rivelano in genere che il bambino dislessico presenta una capacità di analisi fonologica difettosa. Coloro che seguono il bambino nei compiti e, particolarmente, gli insegnanti, si trovano spesso a dover ricorrere all’aiuto del bambino stesso, per accedere alle sequenze del testo.
  • vogliamo qui sottolineare anche la punteggiatura: nei testi scritti liberi o sotto dettatura, essa spesso manca del tutto. Le frasi possono essere tutte collegate e la discriminazione fra l’una e l’altra diventa spesso difficile per chi legge.

Nel nostro Centro di psicologia e medicina con sede a Bergamo, quando ci troviamo di fronte a casi di disortografia, ci premuriamo sempre di fare un esame completo dell’abilità di scrittura, in modo che ognuna delle competenze implicate venga valutata distintamente e l’ansia da prestazione del bambino venga ridotta il più possibile.

La disortografia viene migliorata con l’utilizzo di materiale didattico appropriato. Nel nostro Centro di Bergamo diamo materiali e suggerimenti utili agli adulti che seguono i bambini dislessici nei compiti e, su richiesta della famiglia, ci rechiamo presso le scuole, per aiutare i docenti a capire come devono attivarsi nei confronti del bambino.

Non esitate a contattarci se temete che il vostro bambino abbia un problema di disortografia. E’ importante, sia per i genitori che per il bambino, sapere perché certe cose non vengono memorizzate: il bambino potrà così farsene una ragione, anziché sentirsi sempre incapace e “in colpa”!

Il primo colloquio è gratuito: può essere di grande aiuto per un genitore, che potrà così decidere, con maggiori competenze, se il proprio figlio o figlia ha bisogno di approfondire gli accertamenti o non.

Chiamateci al numero 380341 7748 oppure contattateci all’indirizzo info@centropsicologiaemedicina.it, spiegandoci i vostri dubbi. Vi daremo una risposta in tempi brevi o vi fisseremo un appuntamento: la prima consultazione è gratis.